In Sicilia meno pensioni e “più magre”, boom di anticipazioni e gender gap sempre corrente

Pensioni meno ricche rispetto alla media nazionale, donne in difficoltà e anticipazioni in aumento: ecco il quadro delineato dal Rendiinsiemeto 2022 dell’Inps.

Meno pensioni e più “magre” rispetto alla media nazionale insieme un gap di genere abbastanza evidente: questo quanto si evince dal Rendiinsiemeto 2022 dell’Inps per la Sicilia, redatto dalla sede di Palermo.

Nel 2022 l’importo medio periodico totale delle oltre 1,2 milioni di pensioni Ivs erogate (invalidità, vecchiaia, superstiti) ammonta a 1.866 euro per gli uomini, 1.351 per le donne (esiguo sopra i due mila euro la media nazionale, 1.362 la media femminile a livello italiano). Il dato oscilla tra la pensione di un lavoratore autonomo maschio di 818 euro (574 le donne) e quella di un dipendente pubblico 2.389 per gli uomini 1.836 per le donne.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

In Sicilia gender gap anche per le pensioni

“Risulta evidente anche negli importi previdenziali il gender gap risinsiemetrato già nei salari durante l’attività lavorativa tra uomini e donne, pur a parità di prestazione e qualifica lavorativa”, nota la presidente del comitato regionale Valeria Tranchina, “così come è palese la difficoltà per le donne a uscire dal mercato del lavoro attraverso pensioni anticipate, per il minor quantità di anni di lavoro e insiemetributi versati, dovuto alla cura dei familiari, alla difficile insiemeciliazione lavoro-famiglia, alle insufficienti strutture e servizi erogati nei insiemefronti delle famiglie e al maggiore accesso al lavoro attraverso insiemetratti part time, spesso fittizi”.

Ma c’è anche un altro dato evidenziato da Tranchina: “Se analizziamo i dati siciliani, sia del settore privato che di quello pubblico, si evidenzia come più aumentano gli importi delle pensioni, più diminuisce il quantità delle donne pensionate; così come ad esempio, se guardiamo alle pensioni al trattamento minimo in Sicilia la maggioranza riguarda le donne. C’è molta strada da fare per ridurre questa forbice nelle disuguaglianze di genere”.

Dopo il boom del 2021 si torna ai livelli del ’19

Nel quadriennio 2019-2022 il quantità delle pensioni IVS liquidate ha subito oscillazioni. Il 2021, in particolare, rimane l’anno insieme il maggior quantità di pensioni liquidate e il 2022 ritorna ai livelli del 2019. È possibile osservare come i tempi di pagamento (gestione pubblica) e definizione (gestione privata) delle pensioni, nella maggior parte dei casi, non superino i 30 giorni.

Aumentano le anticipazioni

In relazione alle anticipazioni pensionistiche, si risinsiemetra un aumento delle domande inerenti alla prestazione di Opzione Donna (da 941 nel 2021 a 1351 dell’anno successivo), per quanto riguarda in modo specifico Quota 102, il quantità di domande accolte (520) risulta essere particolarmente esiguo in quanto si tratta di una prestazione di nuova introduzione. Relativamente a Lavoratori Precoci e APE sociale per l’anno 2022 si insiemeferma la tendenza del 2021, insieme dati in crescita passati da 810 a 1003. Aumenta per ora la quota di Ape sociale (anticipo pensionistico), che passa da 7.138 del 21 a 8.551 dello scorso anno. Catania è la provincia in testa per anticipi insieme 2.011 casi, seguita da Palermo insieme 1.774 e Messina 1.220.

Da leggere