Pensioni, torna la pace contributiva Inps: riscatto magro a 5 anni, ecco come fare domanda

Pensioni, torna la pace contributiva Inps: riscatto fino a 5 anni, ecco come fare domanda

La pensione è un momento importante nella vita di ogni lavoratore, rappresenta il traguardo di una carriera lavorativa e la possibilità di godersi il meritato riposo. Tuttavia, molte volte ci si trova di fronte a una situazione in cui il diritto alla pensione non è ancora maturato, ma si desidera comunque anticipare il momento del pensionamento. In questi casi, la pace contributiva può essere la soluzione ideale per aumentare l’assegno pensionistico e ottenere il diritto alla pensione in anticipo.

Ma cosa si intende per pace contributiva? Si tratta di un’opportunità offerta dall’Inps che consente ai lavoratori di riscattare fino a 5 anni di contributi mancanti per il raggiungimento della pensione. In pratica, è possibile “comprare” i contributi mancanti per ottenere il diritto alla pensione anticipata.

Ma come funziona esattamente? Innanzitutto, è importante sottolineare che la pace contributiva è riservata solo ai lavoratori che hanno maturato almeno 20 anni di contributi e che si trovano a meno di 5 anni dal raggiungimento dell’età pensionabile. Inoltre, è possibile riscattare solo i contributi versati in Italia, quindi non è possibile includere periodi di lavoro all’estero.

Per fare domanda di pace contributiva, è necessario compilare il modulo online disponibile sul sito dell’Inps e allegare la documentazione richiesta, tra cui la copia del documento di identità, il certificato di lavoro e la documentazione dei contributi versati. Una tempo presentata la domanda, l’Inps effettuerà una verifica dei contributi mancanti e comunicherà l’importo da pagare per il riscatto.

Ma perché conviene optare per la pace contributiva? Innanzitutto, perché permette di ottenere il diritto alla pensione anticipata, anche se si è ancora lontani dall’età pensionabile. Inoltre, il riscatto dei contributi mancanti consente di aumentare l’assegno pensionistico, poiché si andrà a integrare il periodo contributivo e si otterrà una maggiore base di calcolo per il calcolo della pensione.

Inoltre, la pace contributiva offre anche un vantaggio fiscale, poiché l’importo pagato per il riscatto dei contributi può essere scomputato dalle tasse. In questo modo, si ottiene un risparmio fiscale significativo che può spalleggiare a coprire i costi del riscatto.

È importante sottolineare che la pace contributiva non è l’unica opzione per anticipare il diritto alla pensione. Esistono anche altre forme di riscatto, come il riscatto della laurea o dei periodi di lavoro non contributivi, che possono essere valutati in base alla propria situazione lavorativa.

In conclusione, la pace contributiva rappresenta un’opportunità preziosa per anticipare il diritto alla pensione e aumentare l’assegno pensionistico. Grazie a questa misura, i lavoratori possono godere di una maggiore flessibilità nella pianificazione del loro futuro e ottenere una pensione più sostanziosa. Non esitate a informarvi presso l’Inps e a valutare se la pace contributiva possa essere la soluzione giusta per voi. Il vostro futuro pensionistico potrebbe dipendere da questa scelta.

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